Fino al 1999 il gruppo GIAST – Gruppo di Informatica Applicata alle Scienze della Terra, si ritrovava annualmente a Sansepolcro (Ar) per il suo convegno annuale. L’ultima riunione risale al settembre del 1999. Le tematiche trattate erano veramente interessanti. Solo per fare un esempio, durante l’ultimo Convegno del 1999, le sessioni scientifiche spaziavano dalla raccolta e organizzazione dei dati per la cartografia geologica all’analisi di immagini, dall’integrazione di basi di dati all’informatica e modellizzazione geologica, dall’analisi statistica di dati applicata alle Scienze della Terra ai modelli previsionali nelle Scienze Ambientali per concludere con i sistemi esperti e intelligenza artificiale. Non da meno, le tavole rotonde riguardavano l’inserimento dell’insegnamento della Geoinformatica nel Corso di Laurea in Scienze Geologiche, i problemi dell’informatizzazione della nuova Carta Geologica d’Italia e le nuove frontiere dell’Informatica Applicata alle Scienze della Terra. Perché i lavori si siano definitivamente chiusi nel 1999 resta un mistero; l’unica ipotesi è che gli argomenti fossero per i più (ma non per i partecipanti al GIAST) davvero troppo innovativi per il tempo, pensando (erroneamente) che il passaggio dalla carta al digitale fosse aldilà da venire. All’ultimo convegno erano presenti, ma sconosciuti uno all’altro, anche il giovane Mauro De Donatis e Simone Sterlacchini (i fondatori e futuri coordinatori della Sezione GIT).

Nel 2004, al XXXII Congresso Geologico Internazionale a Firenze, diverse sessioni vertevano su strumenti informatici e tecniche digitali innovative; l’idea di creare qualcosa di “nuovo” e con filosofie diverse da quelle correnti si faceva largo.
In quel periodo, Mauro De Donatis (Università di Urbino) contattò Simone Sterlacchini (CNR Milano) proponendo di costituire un gruppo che coniugasse Geologia e Informatica. Simone rilanciò proponendo un incontro aperto nell’ambito del Quinto Forum Italiano di Scienze della Terra che si sarebbe tenuto di lì a poco a Spoleto (21-23 settembre 2005). Si decise di proporre una riunione aperta per accogliere proposte e adesioni per la costituzione di un nuovo gruppo di Geologia e Informatica.
Mercoledì 21 settembre 2005, nella Rocca Albornoziana di Spoleto, al termine della sessione; “Dai Sistemi Informativi Geografici alle rappresentazioni 3D: strumenti per la gestione dei dati territoriali”, nella stessa piccola aula iniziano ad accorrere molti ricercatori, in maggior numero giovani, che alla fine sono costretti ad occupare anche i corridoi laterali per mancanza di spazio all’interno.
L’idea, in quel momento, inizia a prendere forma, supportata dal consenso dei numerosissimi giovani ricercatori presenti. C’è l’intenzione di creare “qualcosa” nel contesto scientifico italiano, che fosse destinato prioritariamente ai giovani (fossero essi studenti, dottorandi, borsisti, ricercatori o qualsiasi altra forma giuridica che da lì a qualche anno avrebbe dato inizio al più grande caso di precariato “scientifico” in Italia).
Così, sempre nello stesso anno i due proponenti si incontrano a Urbino al fine di ripensare all’evento da poco concluso. In realtà era l’occasione buona per sedersi ad un tavolo di una delle tante trattorie della zona con un buon bicchiere di Sangiovese (siamo nella doc Colli Pesaresi e ciò non è secondario). E, come ogni buon geologo sa, le migliori idee si hanno a tavola a stomaco pieno. Da qui nasce la prima bozza del progetto GIT: un gruppo informale di geologi (ebbene si, inizialmente quello era il target individuato) accomunati, nei loro studi e ricerche, dall’uso/abuso della Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione nel senso più ampio del termine (probabilmente i due neppure sapevamo allora i reali confini di questo termine e, ripensandoci, forse neppure adesso …) e che, almeno una volta all’anno, avessero la possibilità di incontrarsi, di discutere e confrontarsi in un contesto (il nostro Convegno Annuale) semplice e senza grandi formalità; un contesto in cui dare innanzitutto la parola ai tantissimi giovani ricercatori che spesso non trovavano spazio nei convegni tradizionali. Il convegno doveva essere un momento di “chiacchierata scientifica” dove l’intento era quello di discutere con i convener e con tutti i partecipanti, ottenendo suggerimenti a supporto della propria linea di ricerca. Ad oggi, la testimonianza più bella che rende ragione del lavoro svolto arriva da una discussione tra due giovani ricercatori che volendo iscriversi al XIII Convegno Nazionale della nostra sezione GIT a Sarzana, dicevano: “si, andiamo al GIT, almeno là ci lasciano parlare”.

Si arriva pertanto all’organizzazione, nel mese di giugno 2006, del I Convegno Nazionale del Gruppo Informale GIT – Geology & Information Technology che, di lì a poco, diventerà una sezione della Società Geologica Italiana. Circa un centinaio di iscritti, le prime società IT e non a supportare l’iniziativa che prevedeva una quota di iscrizione di 20 € comprensiva di iscrizione all’evento, due pranzi, la cena sociale, il materiale congressuale, il field trip, i workshop e quello che sarebbe diventato uno dei segni distintivi del GIT: il wine-poster. Quest’ultimo, inventato di sana pianta da Sara Susini, geologa patavina, astemia (sembrerebbe un ossimoro), trasferitasi a Urbino poche settimane prima dell’evento, prevedeva la “discussione di fronte ai poster sorseggiando vino”, un modo per attirare l’attenzione nell’ambito di un momento congressuale solitamente snobbato dalla platea dei partecipanti. Inoltre, il wine-poster è stato pensato anche come un momento per conoscere il territorio che ci ospitava al fine di promuoverne la sua valorizzazione; e questo è sempre stato un cavallo di battaglia del GIT. L’evento è durato solo due giorni: le sessioni scientifiche orali (15 presentazioni) e poster (16) il primo giorno (mercoledì 31 maggio 2006); i primi workshops, il field trip e la riunione dei soci il secondo giorno (giovedì 1 giugno 2006). In quell’occasione viene proposto anche il primo logo del Gruppo, disegnato da quello che di lì a poco sarebbe diventato il primo coordinatore del Gruppo Informale GIT.Questa struttura, con alcune aggiunte e piccole modifiche (i giorni del convegno sono passati da 2 a 3) è rimasta inalterata e viva per oltre 15 anni. Ogni anno una “trovata”, una soluzione differente ma non molto di più: i giovani erano e sono attualmente l’asse portante dell’evento; giovani che, se inizialmente rappresentavano il mondo dell’università, dal XIII Convegno di Sarzana e, ancor di più, durante il XIV Convegno di Melfi, hanno iniziato a rappresentare anche le Scuole Secondarie di Secondo Grado con momenti a loro dedicati (non solo come semplici uditori ma come presentatoti veri e propri). I temi potevano essere i più svariati ma dovevano essere tutti accomunati dell’utilizzo dell’ICT nelle fasi di progettazione e di successiva realizzazione dei loro “prodotti”.
I coordinatori del gruppo GIT
Mauro De Donatis da giugno 2006 al giugno 2011
Chiara D’Ambrogi da giugno 2011 al 2017
Simone Sterlacchini da giugno 2017 al 2020