È online la nuova versione 3.3.0 del Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), ovvero il Database italiano delle sorgenti sismogenetiche. Questa nuova versione del Database è stata utilizzata nell’ambito del nuovo modello di pericolosità europeo (ESHM20) e contiene numerose novità sia sul piano scientifico sia su quello tecnologico, tra cui:

un portale web completamente rinnovato sia nella veste grafica sia nei contenuti;
– un mapper interattivo per la visualizzazione delle sorgenti con numerose nuove funzionalità;
– un nuovo criterio per l’attribuzione delle magnitudo alle sorgenti sismogenetiche, che fa riferimento alle leggi di scala più aggiornate oggi disponibili;
– significative modifiche dell’assetto e della caratterizzazione delle sorgenti. In particolare, abbiamo: (a) introdotto il sovrascorrimento basale attinente all’Appennino centro-settentrionale; (b) modificato significativamente la caratterizzazione della subduzione sottostante l’Arco Calabro; (c) completamente rielaborato l’assetto delle sorgenti nell’Appennino centrale in seguito alle novità emerse dalla sequenza del 2016-2017, nelle aree dell’offshore adriatico centrale, ionico e della Sicilia sudorientale e sudoccidentale.

Il Database adotta i principi guida FAIR per la gestione dei dati scientifici. Oltre alla rinnovata interfaccia di consultazione, tutte le versioni di DISS sono scaricabili in file di vario formato e, dalla versione 3.2.0 (2015) in poi, sono utilizzabili attraverso i servizi web per l’interoperabilità che seguono lo standard dell’Open Geospatial Consortium.
La nuova versione contribuisce a ridefinire e dettagliare il modello di sismogenesi dell’Italia e di una ampia porzione del Mediterraneo centrale, fornendo un moderno strumento di consultazione e indagine diretta ai ricercatori, ai professionisti e ai decisori istituzionali preposti alla mitigazione e gestione dei rischi, sia italiani che di altre nazionalità.

Una descrizione approfondità del DISS è presente in questo articolo pubblicato su INGVterremoti.